sabato 5 luglio 2008

I rischi del "Teflon"

Teflon

Il termine Teflon è passato dall'essere  il soprannome di un presidente americano (Ronald Reagan) e di un padrino della mafia (John Gotti), entrambi personaggi a cui nessuna accusa restava attaccata, all'essere un noto marchio registrato dalla E.I. Du Pont de Nemours and Company.

Nell'accezione più comune si intende come Teflon il polimero del tetrafluoroetilene, (PTFE) al quale vengono aggiunti altri componenti per modificarne le proprietà in modo da renderlo resistente alle alte temperature (fino a circa 200°C).

Tale caratteristica lo rende ideale per ricoprire superfici sottoposte ad alte temperature alle quali si richiede una "antiaderenza" e una buona inerzia chimica.

Infatti, le padelle da cucina definite "antiaderenti",sono ricoperte all'interno di uno strato di Teflon.

Questo materiale, però, non ha solo vantaggi. Ha anche il grosso svantaggio di essere prodotto utilizzando un composto chimico cancerogeno derivato dal fluoro, cioè l'acido perfluorottanoico.
Un'investigazione dell'EPA (l’Environmental Protection Agency), infatti, ha portato ad accusare la DU-PONT, società americana quotata al Dow Jones 30 e principale produttrice della molecola scoperta nel 1946, di aver nascosto per circa 20 anni le informazioni riguardanti gli effetti cancerogeni sulla salute e sull'ambiente del suddetto C-8 o acido perfluorottanoico (PFOA).

Oltre ad aver accettato di pagare una multa di 16 milioni di dollari per aver nascosto dati sulla tossicità del Pfoa, la Du-Pont ha dovuto pagare anche  un rimborso di 85 milioni di dollari agli abitanti dell’Ohio e della West Virginia che le avevano fatto causa.

Residui del Pfoa, infatti,  erano stati trovati nell’approvvigionamento idrico di un impianto della West Virginia.
L'EPA ha inoltre chiesto alle aziende produttrici della sostanza incriminata di ridurre le emissioni del 95% entro il 2010 e di arrivare alla completa eliminazione entro il 2015, non solo negli Usa ma ovunque operino.
Oltre alla Dupont le società che producono Teflon sono la 3M e altre 6 grosse imprese tra cui la Ciba Specialty Chemicals e la Solvay Solexis, mentre i produttori italiani di pentole antiaderenti sono la Bialetti, Ballarini, Alluflon, Illa e TVS.

In Italia, l’annuncio dell’EPA ha indotto l’associazione dei consumatori Codacons , nel Gennaio del 2006,a chiedere al ministro della Salute di intervenire per tutelare la salute dei cittadini, procedendo al sequestro di 150 milioni di pentole al Teflon.

Il PFOA non è utilizzato solo per la produzione del Teflon.
La sostanza infatti si trova in tantissimi altri prodotti:

  • farmaci
  • lubrificanti
  • adesivi
  • cosmetici
  • insetticidi
  • valvole cardiache
  • scatole per la pizza
  • buste dei pop-corn per i forni a microonde

Studi su animali hanno dimostrato che il PFOA può essere tossico per alcuni organi come ad esempio il cervello, prostata, fegato, timo e reni. Può portare alla morte cuccioli di ratti esposti al PFOA. Cambiamenti alla ghiandola pituitaria nelle femmine di ratti, a qualsiasi dose. Tale ghiandola controlla la crescita, la riproduzione e molte funzioni metaboliche. Infine, il PFOA è stato associato con tumori in almeno 4 differenti organi.

La stessa 3M ha riscontrato danni al fegato e problemi riproduttivi nei topi esposti ad alti livelli di PFOA. Sotto accusa erano finite le esalazioni chimiche.

Anche la "consumer wathdog organization" EWG (Environmental Working Group) americana ha commissionato una serie di studi sul Teflon. In particolare negli studi riguardanti la resistenza alle alte temperature del Teflon, si è scoperto che ci vogliono dai 2 ai 5 minuti per raggiungere temperature in grado di produrre sostanze tossiche. Già a circa 220°C, infatti, il rivestimento comincia a decomporsi ed a rilasciare tossine nell'aria. Non solo!

A circa 360°C, cioè dopo circa 6 minuti di cottura, le padelle antiaderenti rilasciano almeno 6 gas pericolosi per la salute e per l'ambiente, inclusi 2 carcinogeni. In particolare:

- TFE (tetrafluoroetilene): carcinogeno;

- HFP (hexafluoropropene): tossico;

- TFA (acido trifluoroacetico): composto nocivo, corrosivo e pericoloso per l'ambiente;

- DFA (acido difluoroacetico): tossico;

- MFA (acido monofluoroacetico): per la sua tossicità viene usato come insetticida ed è stato anche proposto nelle guerre chimiche.

- PFOA ( acido perfluorottanoico ): carcinogeno.

A questo punto, nell'attesa della completa eliminazione del Teflon dal mercato, noi consumatori  cosa dobbiamo fare? In questa,come in altre circostanze, vale il principio di precauzione. Sicuramente possiamo cercare di eliminare questi oggetti sostituendoli con altri più appropriati e più sicuri ( come ad esempio l'acciao, la porcellana, ecc.). Se proprio non possiamo farne a meno, limitiamone l’uso  sostituendo in ogni caso le padelle graffiate o il cui rivestimento sia stato danneggiato per evitare di ingerire particelle di teflon che non viene metabolizzato o eliminato ma, come abbiamo visto, ci espone a seri rischi per la salute nostra e dei nostri cari.

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