giovedì 18 settembre 2008

Il crollo dei castelli di carta


La situazione finanziaria mondiale è in piena crisi! E su questo non ci piove.
Basta leggere giornali, libri o navigare su internet per rendersene conto.
La domanda da porsi a questo punto è la seguente: siamo arrivati al capolinea o siamo solo all'inizio della fine del sistema capitalistico attuale?
Come alcuni di voi ricorderanno, a febbraio Ben Bernanke , presidente della Fed, davanti al Congresso americano annunciò: “sicuramente qualche banca americana fallirà per la crisi dei subprime!”. Aggiunse poi
che il contesto economico attuale è uno dei più difficili a memoria d'uomo.
Non fece nomi, però. Ma lasciò tutti con il fiato sospeso. Bernanke si limitò a dire che si trattava di banche di piccole dimensioni. La Borsa allora reagì con un’ondata di vendite su tutte le banche, sia americane che del resto del mondo.
Da allora sono passati circa 6 mesi e la situazione è molto peggio rispetto a quanto detto da Bernanke!

La situazione dei colossi finanziari saltati finora a Wall-Street è la seguente: Bear Stearns,Columbian Bank ,Countrywide, Fannie Mae, Freddie Mac,
IndyMac Bank, Merrill Lynch, American International Group, Lehman Brothers. Sono sempre più vicine alla resa Morgan Stanley, Washington Mutual e Goldman Sachs.
Ed anche in Europa continuano ad accendersi spie di allarme sul settore del credito. La Danimarca ha dovuto procedere ad una nazionalizzazione-salvataggio per la sua ottava maggiore banca, la Roskilde Bank. Il paese scandinavo segue così quanto già fatto nei mesi scorsi dalla Gran Bretagna, dove lo Stato è dovuto intervenire direttamente per salvare la Banca Northern Rock, anch'essa specializzata in mutui.

Nel Belpaese banche e assicurazioni si leccano le ferite per le perdite subite. Solo in seguito all'ultimo fallimento della lunga serie, cioè quello di Lehman Brothers, le cifre sono di tutto rispetto. Si tratta di Unicredit, Banco popolare, Popolare di Milano, Ubi, MPS, Intesa-Sanpaolo, Generali, Alleanza, FONSAI, Unipol e Mediolanum.

Non sono solo le banche, le assicurazioni e gli azionisti a farne le spese. Anche i possessori dei bond o delle polizze indicizzate che hanno come sottostante bond emessi dalla stessa Lehman Brothers avranno brutte sorprese quando arriverà il rendiconto.

Soprattutto se si considera che fino al giorno prima del crollo, i bond di Lehman Brothers erano nel circuito Patti Chiari. Vale a dire avevano un rating A+ quindi incorporavano un basso rischio e un rendimento di poco superiore ai titoli governativi! Roba da ridere, anzi da piangere. Di chi fidarsi allora? Come mai nessuna banca è intervenuta per salvare la Lehman Brothers dal fallimento? Se le banche non si fidano l'una dell'altra, come possiamo noi cittadini fidarci delle banche?

Questo dimostra chiaramente le falle del sistema finanziario.

A mio modesto avviso di banche a rischio fallimento ce ne sono ancora!
Qualche consiglio: non fare debiti, evitare di andare long (cioè al rialzo) sui mercati finanziari ( se proprio volete speculare in borsa è decisamente meglio farlo andando short, cioè al ribasso ) non accendere nuovi mutui, non comprare titoli di società immobiliari, non comprare fondi che investono in società immobiliari, non fidarsi delle banche nè dei promotori finanziari, informarsi bene prima di effettuare un qualsiasi tipo di investimento dei propri risparmi.

E ricordate sempre ciò che diceva David Thoreau, filosofo e scrittore statunitense dell'800: "Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose di cui può permettersi di fare senza."

sabato 13 settembre 2008

Purificare l'aria con le piante negli ambienti chiusi



Molte ricerche hanno dimostrato che l'aria delle abitazioni e degli uffici può essere molto più inquinata di quella esterna. Ciò è dovuto ad una moltitudine di agenti inquinanti presenti negli ambienti chiusi e può provocare vari disturbi alle persone che ci vivono per parecchie ore.
Mi riferisco a disturbi come allergie, asma, cefalee, disturbi del sistema nervoso, ecc.
Giacchè oggi la maggior parte delle persone effettua lavori al chiuso, credo che il problema possa riguardare un'alta percentuale di persone che, loro malgrado si trovano a dover convivere con esalazioni di composti chimici nocivi come la formaldeide, la ammoniaca, il benzene, alcoli, toluene, acetone, tricloroetilene, ecc., che provengono da vernici, detersivi, cosmetici, fumi, materiali plastici, compensato, lacche, adesivi, ecc.
La formaldeide, ad esempio, è un' aldeide molto pericolosa in quanto è stato dimostrato essere cancerogena sui roditori, provocando un tasso di incidenza di cancro al naso ed alla gola superiori al normale; essa, inoltre, è in grado di interferire con i legami tra DNA e proteine.
La “sindrome da edificio malato”, grazie ad una crescita della chimica fuori controllo, è quindi una realtà, che può però essere combattuta con un tocco di verde. A sostenerlo , infatti, è una ricerca condotta dalla NASA nel 1989 nell’ambito di studi sulla purificazione dell’aria nelle basi lunari.
Secondo tale studio dal titolo "INTERIOR LANDSCAPE PLANTS FOR INDOOR AIR POLLUTION ABATEMENT", vi sarebbero almeno 50 comuni piante d'appartamento in grado di rimuovere i suddetti vapori chimici nonchè di umidificare l'aria.
Non sto qui ad elencare tutte le piante prese in considerazione dallo studio. Mi limito semplicemente ad elencarne due tra le più efficaci:
  • Nephrolepis exaltata (Felce di Boston): la migliore per purificare ed umidificare l'aria. Particolarmente efficace contro la formaldeide.
  • Spathiphyllum sp. (Spatiffilo): molto indicata per rimuovere benzene, tricloroetilene, acetone, alcoli e formaldeide.
Per chi voglia approfondire l'argomento consiglio di leggere “Amiche piante” del Dr. B.C. Wolverton, uno dei ricercatori della NASA che ha partecipato allo studio, e questo sito per tutti i riferimenti scientifici.
Non dimentichiamo mai di ringraziare madre natura. E soprattutto...non dimentichiamo mai di rispettarla. Sempre!!

mercoledì 10 settembre 2008

Emergenza Rifiuti finata?


Ma l'emergenza rifiuti non era finita?
Il nostro Premier Silvio Berlusconi, con tutti i suoi giornali e le sue TV, non ci aveva raccontato che l'emergenza rifiuti era finita? A me sembra di ricordare così... ma a vedere il filmato di "QuiNapoliLibera" sembra proprio che il nostro caro Premier ne abbia detta un'altra delle sue! Per lui è sempre facile raccontare balle agli italiani, visto che gli basta chiudere i rubinetti dell'informazione e tutto, come per magia, sparisce! Anche i rifiuti spariscono!
Non si vedono più in TV e quindi gli italiani pensano che sia tutto finito! Niente più rifiuti, soltanto rose e ciclamini! Che belle favole.
Fortuna che esistono persone serie come "QuiNapoliLibera" che ha provveduto a filmare quel che è la situazione reale e cioè i rifiuti che ancora incorniciano le strade del suo comune!
Non sono, dunque, spariti i rifiuti, ma soltanto i giornalisti e le telecamere!
La disinformazione, purtroppo, in questo Paese regna sempre sovrana!