venerdì 19 dicembre 2008

La lezione della crisi economica. Parte 1


Siamo in piena crisi. Non solo finanziaria come all'inizio si pensava, ma anche e soprattutto economica!
I danni della crisi sono sotto gli occhi di tutti, ma, come da ogni cosa, anche dalle crisi bisogna cercare di trarne qualche insegnamento, qualche lezione.
La prima lezione che ho appreso da questa crisi è che i grandi "esperti" di economia che i media ci propinano, sono tutt'altro che guru. Quindi, mai fidarsi dei sedicenti guru!
Invece, i cosiddetti gufi, catastrofisti ecc., quasi sempre oscurati, messi da parte, censurati, sono spesso coloro che dimostrano di avere una migliore capacità di previsione dei mercati, in grado di prevedere ciò che dovevano prevedere i sedicenti esperti, super pagati e riveriti. Secondo questi ultimi, infatti,la crisi doveva essere già passata da un pezzo. A loro dire i prezzi segnati dalle azioni questa scorsa primavera/estate rappresentavano una formidabile occasione d’acquisto.

Ma conosciamoli più da vicino i nostri "esperti":

Keith Wade, capoeconomista di Schroders (Gennaio 2008): “La liquidità fornita dalla Fed, combinata a una maggiore trasparenza sui mercati dei prestiti interbancari, dovrebbe stimolare una ripresa nel corso del 2008”.

Henry Paulson, ministro Usa del Tesoro (Maggio 2008): “Il peggio potrebbe essere passato. Siamo più vicini alla fine che al principio della crisi finanziaria. È indubbio che oggi la situazione sia migliore, molto migliore che a marzo”.

Alessandro Profumo amministratore delegato di Unicredit (Maggio 2008): “il peggio è alle spalle La banca è solida, non ci sarà alcun aumento di capitale”.
Dico solo che a maggio, le azioni di Unicredit valevano più di 4 euro. Oggi siamo "solo" sotto i 2 euro! Complimenti per "il peggio è alle spalle"!

Pietro Cirenei, direttore generale di Bipiemme Gestioni (Giugno 2008): “E’ ora di tornare a Wall Street”.

Dominique Strauss Kahn, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) (Giugno 2008): “Il peggio è probabilmente alle spalle”.

Pietro Giuliani, amministratore delegato di Azimut (Luglio 2008) “Mi riempirei di azioni al 100%. So bene che lo scivolo non è finito. I mercati potrebbero perdere un altro 10 per cento. E la dico anche più grossa: andrei anche a leva,utilizzando i derivati per superare il limite del 100 per cento. Perché a questi prezzi in Borsa non compreremo più per parecchi anni”.

Rick Wagoner, amministratore delegato di General Motors (Agosto 2008) “Per General Motors il peggio dovrebbe essere ormai passato”.

Federico Mobili, gestore azionario di Bnp Paribas Am (Settembre 2008) :“Per il momento penso che sia più realistico ipotizzare un rialzo dell’ indice di circa il 7% entro la fine del 2008, ma anche noi siamo convinti che sia giunto il momento di impegnarsi di più sul mercato statunitense rispetto alle borse europee”.

Senza contare, ovviamente, le quotidiane rassicurazioni dei nostri politici. Una su tutte; mentre i mercati affondavano a più non posso Silvio Berlusconi al Tg5 del 29 settembre 2008 affermava: “Sono sereno come, immagino, la gran parte degli italiani”!
Lui sì che era ed è sereno...ma gli italiani non credo che la pensano come lui!

Continua.

Nessun commento: