La situazione finanziaria mondiale è in piena crisi! E su questo non ci piove.
Basta leggere giornali, libri o navigare su internet per rendersene conto.
La domanda da porsi a questo punto è la seguente: siamo arrivati al capolinea o siamo solo all'inizio della fine del sistema capitalistico attuale?
Come alcuni di voi ricorderanno, a febbraio Ben Bernanke , presidente della Fed, davanti al Congresso americano annunciò: “sicuramente qualche banca americana fallirà per la crisi dei subprime!”. Aggiunse poi che il contesto economico attuale è uno dei più difficili a memoria d'uomo.
Non fece nomi, però. Ma lasciò tutti con il fiato sospeso. Bernanke si limitò a dire che si trattava di banche di piccole dimensioni. La Borsa allora reagì con un’ondata di vendite su tutte le banche, sia americane che del resto del mondo.
Da allora sono passati circa 6 mesi e la situazione è molto peggio rispetto a quanto detto da Bernanke!
La situazione dei colossi finanziari saltati finora a Wall-Street è la seguente: Bear Stearns,Columbian Bank ,Countrywide, Fannie Mae, Freddie Mac, IndyMac Bank, Merrill Lynch, American International Group, Lehman Brothers. Sono sempre più vicine alla resa Morgan Stanley, Washington Mutual e Goldman Sachs.
Ed anche in Europa continuano ad accendersi spie di allarme sul settore del credito. La Danimarca ha dovuto procedere ad una nazionalizzazione-salvataggio per la sua ottava maggiore banca, la Roskilde Bank. Il paese scandinavo segue così quanto già fatto nei mesi scorsi dalla Gran Bretagna, dove lo Stato è dovuto intervenire direttamente per salvare la Banca Northern Rock, anch'essa specializzata in mutui.
Nel Belpaese banche e assicurazioni si leccano le ferite per le perdite subite. Solo in seguito all'ultimo fallimento della lunga serie, cioè quello di Lehman Brothers, le cifre sono di tutto rispetto. Si tratta di Unicredit, Banco popolare, Popolare di Milano, Ubi, MPS, Intesa-Sanpaolo, Generali, Alleanza, FONSAI, Unipol e Mediolanum. Non sono solo le banche, le assicurazioni e gli azionisti a farne le spese. Anche i possessori dei bond o delle polizze indicizzate che hanno come sottostante bond emessi dalla stessa Lehman Brothers avranno brutte sorprese quando arriverà il rendiconto. Soprattutto se si considera che fino al giorno prima del crollo, i bond di Lehman Brothers erano nel circuito Patti Chiari. Vale a dire avevano un rating A+ quindi incorporavano un basso rischio e un rendimento di poco superiore ai titoli governativi! Roba da ridere, anzi da piangere. Di chi fidarsi allora? Come mai nessuna banca è intervenuta per salvare la Lehman Brothers dal fallimento? Se le banche non si fidano l'una dell'altra, come possiamo noi cittadini fidarci delle banche? Questo dimostra chiaramente le falle del sistema finanziario. A mio modesto avviso di banche a rischio fallimento ce ne sono ancora! E ricordate sempre ciò che diceva David Thoreau, filosofo e scrittore statunitense dell'800: "Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose di cui può permettersi di fare senza."
Qualche consiglio: non fare debiti, evitare di andare long (cioè al rialzo) sui mercati finanziari ( se proprio volete speculare in borsa è decisamente meglio farlo andando short, cioè al ribasso ) non accendere nuovi mutui, non comprare titoli di società immobiliari, non comprare fondi che investono in società immobiliari, non fidarsi delle banche nè dei promotori finanziari, informarsi bene prima di effettuare un qualsiasi tipo di investimento dei propri risparmi.