giovedì 31 gennaio 2008

Censura



Nel nostro caro Paese, c'è qualcosa che non va nell'informazione! Sicuramente non ho scoperto l'acqua calda, ma il problema è che ogni giorno ne abbiamo la riprova! Benché trattasi di una democrazia, e benchè tutti i politici a parole si dicano sostenitori della libertà di stampa, nei fatti agiscono in modo contrario attraverso leggi, disposizioni, delibere e provvedimenti di varia natura. Conseguenza di ciò è che, a seconda delle organizzazioni internazionali che stilano le classifiche, ci troviamo tra il 40/mo e il 79/mo posto nella graduatoria sulla libertà di stampa. Un piazzamento ben poco onorevole per una Nazione decmocratica che si autodefinisce "culla del diritto" e che è tra le Nazioni occidentali più “evolute”.
In particolare, secondo un’istituzione americana che da oltre sessant’anni analizza le democrazie nel mondo, la “
Freedom House”, siamo nella graduatoria mondiale delle libertà di stampa al 74mo posto, pensate, dopo Ghana (64/mo), Israele (66/mo) e Botswana (72/mo). Quello che però preoccupa non poco è che fino alle Isole Salomone, e cioè al 73/mo posto, lo status scritto nella tabella è Free (cioè libero!), ma dal 74/mo posto in giù (posizione italiana) lo status è considerato Partly Free, cioè «parzialmente libero»!

Eccoci spiegati come mai, solo nelle ultime settimane, abbiamo assistito a due censure, subite da due bravi giornalisti: Marco Travaglio (semplicemente un mito), cronista giudiziario, e Alessandro Sortino delle Iene.

In particolare, contrariamente a quanto annunciato, con tanto di comunicato ufficiale, dal programma “Terra” di Canale5, nella puntata del 20 gennaio dedicata a Bettino Craxi, l' intervista a Travaglio sulle condanne e i soldi rubati dall'ex leader socialista non è andata in onda. Chissà perchè!

Sortino, invece, pochi giorni fa aveva preparato un servizio su Mastella e compagni che doveva andare in onda su “Le Iene”, ma anche in tal caso il servizio è stato censurato. In conseguenza di ciò il giornalista ha deciso di dimettersi dando a tutti una lezione di stile.

Ma non dovevamo essere una democrazia con piena libertà di informazione?!

L'importante è lasciare il popolo nell'ignoranza. Meno sa e meno rompe!!



mercoledì 30 gennaio 2008

Rischi degli esami radiologici


Oggigiorno gli esami radiologici (radiografie, tomografie, PET e scintigrafie) sono sempre più in voga. Gran parte dei medici, infatti, non esitano a prescrivere esami radiologici anche quando se ne potrebbe fare a meno.
Secondo uno studio, finanziato dal governo federale statunitense e realizzato dal National Council on Radiation Protection che sarà pubblicato ad aprile 2008, negli Stati Uniti il numero di tomografie computerizzate (TC) effettuate nel 2006 ha raggiunto i 62 milioni, un dato di circa venti volte superiore a quello del 1980. Nello stesso periodo di tempo gli esami di medicina nucleare (che prevedono l'impiego di traccianti radioattivi) sono triplicati.
Ciò che va sottolineato è che gli esami radiologici non sono tutti uguali. Una tomografia computerizzata (TC) al torace, ad esempio, rilascia una dose di radiazioni circa 400 volte più elevata rispetto a quella fornita da una semplice radiografia, mentre sottoporsi a una TC dell'addome corrisponde a fare circa 500 lastre del torace ed infine con un'angio-TC coronarica multistrato si sale a circa 750 (dati della Commissione europea 2002).

Gli effetti negativi provocati dalle radiazioni ionizzanti (cioè radiazioni che, penetrando nei tessuti biologici, cedono energia agli atomi che li compongono, provocandone la ionizzazione, cioè la formazione di anioni e cationi da atomi elettronicamente neutri, che modifica quindi i legami chimici e le proprietà delle molecole, in particolare del DNA) dipendono ovviamente dalle dosi che rilasciano agli organi irradiati. Più le dosi saranno elevate e maggiori saranno gli effetti negativi. In particolare, tale effetti sono deterministici, vale a dire che, una volta superati specifici valori di soglia che dipendono dal tipo di radiazione e dalla parte del corpo irradiata, c'è la certezza che tali effetti si verifichino. Questi effetti comprendono:

  • eritemi;
  • ulcerazioni della pelle;
  • cataratta;
  • sterilità temporanea o permanente;
  • nel caso colpiscano il feto, malformazioni, ritardi mentali e anomalie della crescita.

Nei casi limite, le esposizioni acute a dosi altissime possono risultare fatali, come dimostrano le vittime delle bombe atomiche in Giappone e dell'incidente di Chernobyl.

Attenzione quindi all'esposizione prolungata delle radiazioni ionizzanti. I rischi sono soprattutto lo sviluppo di tumori e leucemie. Rischio che cresce con la dose in modo lineare e senza che esista una soglia al di sotto della quale la probabilità è nulla.

Secondo la Health Protection Agency britannica, per quantificare il rischio a cui si è soggetti, bisogna tener presente quanto segue:
- una radiografia del torace comporta un rischio aggiuntivo di sviluppare un tumore fatale nel corso della vita di 1 su un milione;
- per una singola TC del cranio si sale a 1 su 10.000 e se lo stesso esame è fatto all'addome il rischio aggiuntivo è di 1 su 2.000;
- infine per un singolo esame di medicina nucleare come la scintigrafia, il rischio sale a 1 su 500.
Anche se basso, quindi, il rischio di tumore per esposizione alle radiazioni a scopo medico esiste, soprattutto se si considera che gli esami sono spesso ripetuti e questo comporta dosi aggiuntive. Tale problema , però, oltre ad essere disconosciuto dai pazienti, risulta essere poco conosciuto/percepito dagli stessi medici. Secondo Eugenio Picano dell'Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa «ben pochi medici conoscono l'esposizione radiologica dell'esame che prescrivono».
«Non lo sanno i medici di medicina generale che nel 20 per cento dei casi ritengono che la risonanza magnetica adoperi radiazioni ionizzanti; non lo sanno i cardiologi, che nel 70 per cento dei casi sottostimano da 300 a 1.000 volte la dose di una scintigrafia cardiaca; e non lo sanno neanche i radiologi, che nelle stragrande maggioranza dei casi sottostimano di 50-500 volte dosi e rischi di una comune TC» (Picano 2006).
«Ignorare le dosi può portare a prescrizioni inappropriate, in cui i rischi a lungo termine sono sottovalutati a fronte dei benefici immediati», continua Picano (Picano 2005).
Il consiglio è: evitare di effettuare esami radiologici inappropriati.

Anche la legge (decreto legislativo 187 del 26 maggio 2000), infatti, ci viene in soccorso.

Essa impone sanzioni pecuniarie e penali a chi prescrive ed esegue esami con radiazioni ionizzanti senza adeguata giustificazione. La legislazione europea, inoltre, impone al radiologo di controllare e di registrare la dose di radiazione emessa in ogni esame, per evitare sovraesposizioni.

Inoltre, ci sono le linee guida nazionali (ASSR 2004), secondo le quali, per ridurre i rischi è necessario valutare l'effettiva necessità di esami diagnostici con radiazioni ionizzanti (principio di giustificazione) e definire le modalità di indagine più opportune per ottenere le informazioni volute con l'impiego della minima dose possibile (principio di ottimizzazione).

Ciò significa che prima di prescrivere un esame con radiazioni ionizzanti il medico dovrebbe stabilire la sua reale utilità per il paziente, valutando se le informazioni possano essere reperite dai risultati di esami precedenti o attraverso indagini di altro tipo, che non comportino l'uso di radiazioni ionizzanti.

Infine, occorre che la persona che deve essere sottoposta all'esame sia adeguatamente informata sui rischi che l'indagine proposta comporta e sulla possibilità di esami alternativi ugualmente efficaci!

lunedì 28 gennaio 2008

Olio di Origano come gli antibiotici?



Ebbene sì! Secondo alcuni ricercatori della "Georgetown University" l'Olio di Origano, il cui principio attivo è il carvacrolo o cimofenolo (C6H3CH3(OH)(C3H7)), sarebbe una effettiva alternativa agli antibiotici, specialmente contro gli Stafilococchi. Secondo tali ricercatori, infatti, l'Olio di Origano preso a "relativamente basse dosi, è comparabile per le sue proprietà germ-killing, agli antibiotici come la streptomicina, la penicillina e la vancomicina".
Questa notizia sicuramente non farà felici le case farmaceutiche!!

martedì 22 gennaio 2008

Il WEF avverte...e le borse crollano!



La settimana scorsa il World Economic Forum (WEF) ha redatto il report "Global Risks 2008" in cui afferma che nel 2008 il mondo affronterà il più alto rischio di recessione di questi ultimi 10 anni, non a causa della crisi energetica, bensì della crisi finanziaria globale che ha travolto ogni settore del sistema economico globale. Il rapporto avverte, inoltre, che un "crash" sui prezzi potrebbe provocare una crisi globale che costerebbe all'economia bilioni di dollari.
La coincidenza ha voluto che le borse mondiali non si siano fatte attendere nel prendere la decisione sulla direzione da prendere.
Così la quasi totalità delle borse mondiali hanno registrato, tra ieri ed oggi, perdite pesantissime rompendo forti supporti. In tal modo hanno peggiorato notevolmente la già precaria situazione tecnica presente su gran parte dei grafici daily e weekly degli inici mondiali.
Come sempre accade in questi casi, a farne le spese maggiori sono stati i piccoli risparmiatori che hanno visto in poche ore bruciati gran parte dei loro risparmi. Ma la borsa, come si sa, è un "gioco" a somma zero: per cui se c'è uno che perde , dall'altra parte ci deve essere uno che "vince". Chi vince? Una piccolissima percentuale di "volponi" che conoscendo bene le dinamiche dei mercati hanno sfruttato il recente e pesante ribasso per realizzare notevolissime plusvalenze! Come? Andando short sui titoli più speculativi o vendendo futures sugli indici di borsa!
A questo punto che dire...Il trend è decisamente negativo, con chiusure sempre sui minimi di giornata e un indicatore macd daily che tende ad aprirsi ancora di più sempre in direzione short. Con questi presupposti non conviene mettersi assolutamente contro il trend, ma è altrettanto vero che questa continua discesa da inizio anno non potrà continuare per molto! Sicuramente assisteremo ad almeno brevi periodi di rimbalzi tecnici, che sarà comunque molto difficile sfruttare per i non addetti ai lavori. Per cui..."occio"!!

sabato 5 gennaio 2008

La disinformazione...




Ci risiamo! La nostra cara TV e parte della "carta stampata" quando c'è da dare qualche notizia di vero interesse pubblico, qualche notizia che può andar contro questo o quel politico, parla sempre d'altro.
E' successo di nuovo, qualche giorno prima di Natale.
Si tratta della notizia, accuratamente messa da parte dalla stragrande maggioranza dei giornalisti, riguardante
Cosimo Chianese, 45 anni, segretario particolare dell'ex ministro delle Telecomunicazioni, Mario Landolfi, finito agli arresti domiciliari assieme a un bel gruppo di parenti ed amici, in quanto accusato di aver organizzato corsi professionali fantasma in modo da intascare 250.000 euro di finanziamenti dell'Unione europea. Insomma, secondo il pm, il segretario di Landolfi derubava la comunità.

A ciò si aggiunge un'altra bell'azione del suddetto Chianese. I magistrati, infatti, sottolineano che ''utilizzava il telefono cellulare intestato al ministero delle Comunicazioni, nella sua disponibilità quale segretario particolare del ministro protempore (all'epoca era Landolfi, ndr), per intrattenere lunghe telefonate con i congiunti al fine di consentire loro l'autoricarica''.

La cosa bella è che oggi Landolfi è presidente della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai ( un gruppo di parlamentari che vigilano sulla RAI?!... ma non dovrebbero essere i giornalisti a vigliare sui politici informando i propri lettori su tutto cio' che fanno di buono e di cattivo?)
Che ne dite dovrebbe dimettersi? Io penso che se avesse un pò di coscienza dovrebbe farlo! Anche perchè uno che non riesce a vigilare sul proprio segretario è molto difficile che riesca a vigilare su un'azienda con migliaia di dipendenti! Che dite?!
Non è ancora tutto: è stata aperta anche
un'indagine per corruzione contro lo stesso Landolfi!
Ovviamente i media tacciono... eccome se tacciono! In compenso ci distraggono con tante cazzate!! Queste sì che sono "armi di distrazione di massa"!!
NOI CITTADINI ABBIAMO IL DIRITTO DI ESSERE INFORMATI... SU TUTTO!!!!!
E I GIORNALISTI HANNO IL DOVERE DI INFORMARCI... SU TUTTO!!!!!


venerdì 4 gennaio 2008

Cioccolato e benessere



Si sente spesso decantare le proprietà antiossidanti del cioccolato, così come si sente parlare dei grassi e zuccheri contenuti in esso. Allora farà bene o farà male il mitico cioccolato? Come spesso accade la verità sta nel mezzo.

Per cominciare, quindi, partiamo dai valori nutrizionali del cioccolato.

Tali valori dipendono dalla percentuale di cacao in esso presente e comunque non si discostano molto dalle 500-600 Kcal per 100 g, a prescindere dal tipo. La percentuale di carboidrati varia dal 35% del cioccolato fondente (che contiene circa il 75% ), al 50% del cioccolato al latte; i grassi variano rispettivamente dal 30 al 40%, il resto sono proteine.

Diciamo quindi che mediamente, in una alimentazione corretta è molto difficile introdurre più di 20-30 g di cioccolato al giorno (a causa del bassissimo indice di sazietà e dell'apporto calorico molto elevato, 100 Kcal per 20g).

La notizia positiva è che il cioccolato contiene anche i polifenoli ( in particolare i flavonoidi, cioè una delle 5000 molecole che costituiscono i polifenoli ) , vale a dire sostanze antiossidanti naturali presenti nelle piante che possono risultare utili nella prevenzione dell'ossidazione delle lipoproteine e nel "sequestrare" i radicali liberi. Gli antiossidanti, infatti, sono una delle principali difese dell'organismo contro le lesioni provocate dai radicali liberi, molecole dannose per le cellule, generate nei processi di metabolismo dell'organismo e purtroppo da varie situazioni ambientali che interferiscono a livello biochimico con i componenti del nostro organismo.
Oltre all'azione antiossidante, i flavonoidi possono inibire l'attivazione e l'aggregazione delle piastrine, le cellule responsabili del processo di coagulazione ma anche della formazione di trombi, pericolosissimi per la circolazione sanguigna.

Infatti sull'ultimo numero di NATURE sono stati pubblicati risultati sugli effetti positivi dei flavonoidi, e, secondo il gruppo di ricerca, il latte interferisce con l'assorbimento delle sostanze antiossidanti presenti normalmente nel cacao, annullandone l'effetto benefico per l'organismo. Da ciò si deduce quindi che il cioccolato fondente è senz'altro più salutare di quello al latte anche perchè meno calorico.

Inoltre i semi del cacao e il cioccolato contengono abbondanti tracce di minerali che contribuiscono alla funzionalità ottimale di tutti i sistemi biologici e al mantenimento del tono vascolare.
In ultimo vanno ricordati gli effetti stimolatori del cioccolato su alcune zone del cervello che producono sostanze dette endorfine che, pur a livelli bassissimi, entrano in gioco nei processi depressivi e di stress inibendoli e migliorandoli.

Il problema però è la quantità di queste sostanze benefiche contenute nel cioccolato.

Infatti la loro quantità è talmente bassa che bisognerebbe mangiarne una quantità elevata. Cosa improponibile in quanto mangiare tanto cioccolato significherebbe incamerare anche tanti zuccheri e grassi! Pertanto dire che il cioccolato fa bene al cuore perché ricco di antiossidanti, in realtà è una parziale verità. Cioè diciamo che il gioco non vale la candela!

La rivista “The Lancet” infatti avverte: i benefici di questa calorica e grassa leccornia per il cuore, forse alimentati anche dalle aziende produttrici, potrebbero essere in realtà ininfluenti, in quanto la tavoletta contiene alla fine veramente pochi flavonoidi ma tanti grassi e zuccheri.

Inoltre, avverte l'editoriale, le case produttrici spesso tolgono i flavonoidi dal cacao durante la produzione perché questi composti danno un sapore amaro alla cioccolata.

Inoltre sono veramente poche le aziende che nell'etichetta aggiungono informazioni chiare e complete anche sul contenuto in flavonoidi.

Concludendo, quindi, cioccolato sì ma con moderazione!